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Alcune precisazioni sulla controversa questione della detenzione dei migranti

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Comunicato del Gruppo degli avvocati per i diritti dei rifugiati e dei migranti

L’applicazione indiscriminata e sistematica del provvedimento di detenzione prolungata nei confronti dei migranti e dei rifugiati che entrano o/e si trovano sul territorio greco, conseguenza della linea politica in materia di immigrazione dei governi che si sono succeduti alla guida del Paese, costituisce una lampante violazione del diritto internazionale, comunitario e nazionale, in base al quale la detenzione per reati di tipo amministrativo può essere imposta solo come misura estrema, in casi eccezionali e per il periodo più breve possibile. Purtroppo in Grecia la detenzione per reati di tipo amministrativo non è un’eccezione ma una regola, ed è stata scelta dai governi come provvedimento principale per quanto riguarda la questione dei migranti e dei rifugiati.

Con questa politica fallimentare i governi violano i diritti fondamentali dei detenuti, negano loro la protezione del diritto internazionale e non assolvono ai loro compiti, riservando ai detenuti un trattamento degradante e disumano e privandoli della libertà per un periodo indeterminato, senza nessun processo. Solo nel 2015 tre persone hanno già perso la vita a causa delle pessime condizioni di detenzione e dei maltrattamenti, mentre altre sono detenute da quasi due anni senza essere state condannate per reati penali.

Αnche per i suoi più convinti seguaci, questa politica è ormai ritenuta del tutto inefficiente per quanto riguarda la gestione delle questioni attinenti ai migranti e ai rifugiati, oltre che smisuratamente costosa e inadeguata ad affrontare le ondate di rifugiati nei nostri giorni. Al contrario, ha umiliato e degradato migliaia di persone, ha contribuito alla diffusione che lo straniero sia spazzatura e vada trattato come un rifiuto e all’espansione del fascismo, del razzismo e della xenofobia.

Solo dall’1/1/2014 la CEDU ha emesso numerose sentenze di condanna contro il governo greco per colpa di questa politica. [Sentenze n.63493/11 Η.Η. vs Grecia, 26452/11 Τatishvili vs Grecia, 2134/12 & 2161/12 De Los Santos e De La Cruz vs Grecia, 26418/11 & 45884 Herman & Serazadishvili vs Grecia, 38352/12 Mohammad e altri vs Grecia, 63542/11 AI.K. vs Grecia, 70586/11 Mohammad vs Grecia, 46673/10 A.E. vs Grecia, 60622/11 M.D. vs Grecia, 78456/11 F.H. vs Grecia, tutte per violazione del divieto di trattamento disumano e degradante in spazi di detenzione di stranieri].

Le responsabilità dei governanti e di tutti coloro che implementano le politiche governative di cui sopra sono immense e devono essere assunte. È inoltre imperativo delineare e implementare una politica diversa che rispetti la legge. In questa direzione, misure come l’abrogazione della detenzione, l’attuazione del rinvio di 6 mesi dell’allontanamento, la concessione di tempo per il rimpatrio volontario, l’accesso libero a procedure di asilo efficienti e la creazione di strutture di accoglienza e ospitalità sono passi ovvi e necessari per allinearsi al diritto nazionale vigente e per porre fine a questa catastrofe. Qualsiasi tipo di anchilosi ideologica, comprese le logiche preoccupazioni per la sorte di queste persone, non sono una giustificazione sufficiente per questa violazione dei fondamentali diritti individuali e sociali. La conformità alla legalità non è un’opzione e non è negoziabile.

Atene, 6 Marzo 2015

GRUPPO DEGLI AVVOCATI PER I DIRITTI DEI RIFUGIATI E DEI MIGRANTI  

Fonte: omadadikigorwn.blogspot.gr

Traduzione di AteneCalling.org


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